Note di ricerca sull’Oriente
Acquerelli, beauty, gioielli, lusso e moda. Ogni riferimento è puramente casuale quando si parla di Belle Époque, uno dei periodi storici più intensi quando si parla di arte, creatività, cultura. “L’epoca bella, i bei tempi”, così si diceva, siamo allo scoppio della Grande Guerra quando la cultura inizia a emergere esprimendosi attraverso differenti fonti creative. Si parla di storia della moda, si citano personaggi più o meno noti, non per questo meno importanti. Siamo nel centro di Roma, alle spalle di Piazza Navona, in una “bottega storica” che ospita libri antichi fin dal Cinquecento. Le vetrine dell’Antica Libreria Cascianelli scorrono sulle rotaie per arretrare quando si chiudono i battenti di legno. Arredata da oggetti di antiquariato, la piccola libreria è stata il nido culturale per una sera durante la quale è stata inaugurata la presentazione di una collezione di shunga per pochi intimi.
Si parla di Esotismo, il fascino per l’esotico che a partire dal XVIII secolo si diffonde in Europa, dopo il periodo romantico, per passare agli anni Venti, il decennio in cui sono stati scritti i libri più belli degli ultimi due secoli, gli anni del femminismo e del lesbismo più celato, l’influenza proveniente dai Balcani e dalla Russia, da Parigi e da San Pietroburgo. “Note di ricerca sull’Oriente e gli anni Venti” è l’incarnazione di questo vortice di fenomeni, idee, ispirazioni. Una piccola retrospettiva sul cambiamento del rapporto tra corpo e abito dall’inizio del Novecento agli anni Venti: libri, foto, tessuti e oggetti raccontano il mondo di pionieri della moda quali Paul Poiret e Mariano Fortuny. A ricordare il fascino di questa lontana, ormai tanto lontana, epoca ci sono le creazioni di Elizabeth The First, “la praticità del prêt-à–porter abbinata all’unicità del capo sartoriale”.
La designer Dora Giannetti ha pensato a una collezione couture per una donna esigente e dinamica che viaggia, ha la necessità di essere elegante nonostante viaggi da un capo all’altro del mondo, da una stagione all’altra. Lo stile di Dora è definito da una minuziosa ricerca di tessuti di minoranze etniche, ciò che caratterizza la personalità del suo Brand oltre a preziosi manufatti di tribù nomadi, decori antichi di paesi lontani, lane e sete della maestria tessile italiana e un design essenziale, geometrico, rigoroso. Asia centrale, sud est asiatico, Libano e Giappone sono le principali aree di ricerca e di ispirazione per capi preziosi ma estremamente pratici, multifunzionali, adatti al viaggio, al nomadismo come scelta di vita oppure al dinamismo racchiuso in un unico giorno metropolitano.
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