A.I. Artisanal Intelligence | Inizia il conto alla rovescia… -3 ad A.I.Fair
5854
post-template-default,single,single-post,postid-5854,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,wpb-js-composer js-comp-ver-5.4.7,vc_responsive

Inizia il conto alla rovescia… -3 ad A.I.Fair

Inizia il conto alla rovescia… -3 ad A.I.Fair

In un allestimento di salottti, camere, angoli dove si vive e si pensa, caratteristici della nostra cultura: artigiani designer di gioielli, abiti, accessori espongono il loro lavoro in uno spazio continuo, senza divisioni drastiche. Una serie di piccole scenografie, a cui fa sfondo un enorme album di immagini della nostra storia e gli abiti degli italiani scelti fra i film che hanno contribuito a far conoscere l’Italia al mondo.

Roma 8-9 luglio 2012

Domenica 8 luglio 2012 dalle 14.30 alle 21.00
Lunedì 9 luglio 2012 dalle 12.00 alle 21.00

Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia – Sala Baglivi
Borgo Santo Spirito, 2

_________________________

A.I.Fair, parte integrante del progetto A.I. Artisanal Intelligence, è concepita come la fiera italiana della vanità artigiana dedicata ai virtuosi del fatto a mano. Il successo di A.I. Fair nasce dall’aver studiato il modo migliore di promuovere l’artigianato non più attraverso le vecchie formule fieristiche, che tendono a riempire gli spazi di vendita senza delineare una direzione artistica. Gli espositori vengono, di volta in volta, selezionati per configurare un luogo che possa fondere le esperienze di mostra, vendita e conoscenza, e che possa rappresentare un momento d’incontro tra cultura e commercio.

Quest’anno A.I.Fair, nato da un’idea di Clara Tosi Pamphili e curato da Ornella Cicchetti, si sofferma sulla qualità delle proposte per garantire un livello rappresentativo della qualità stessa. Il percorso si snoderà in un allestimento di salotti, camere, angoli dove si vive e si pensa, caratteristici della nostra cultura. Artigiani, designer di gioielli, di abiti, di accessori espongono il loro lavoro in uno spazio continuo ispirato agli ambienti del film Dogville. Una serie di piccole scenografie crea la suggestione di entrare in un grande album di famiglia, esasperata dalle immagini dell’archivio storico Cicconi e dai costumi della sartoria Farani che hanno vestito la storia cinematografica dell’Italia al mondo.

L’intento è quello di far conoscere al grande pubblico ma anche agli addetti ai lavori, la ricchezza e la sapienza di queste forme di artigianato, sintesi tra tutti i saperi artigianali e il design di ricerca. La ricerca dell’artigiano, infatti, non subendo le tempistiche della moda e del prêt-à-porter, non è commerciale e questo ne fa un’espressione molto più simile all’arte. Ci sono artigiani che svolgono un lavoro di ricerca ripensando uno stesso capo per anni. Nascono così specifici oggetti tessili o accessori, carichi di contenuti culturali e pieni di ispirazioni artistiche.

A.I.Fair rappresenta una selezione di eccellenze artigianali tra design e moda nell’atmosfera spigliata a metà tra fiera e mercato ma anche un’occasione per promuovere giovani e promettenti talenti (come Caterina Gatta presentat in A.I.Gallery del luglio scorso e ora chiamata a disegnare Lancetti). Per dare loro voce e spazio, anche quest’anno, all’interno di A.I.Fair si snoderanno due diversi special project:

LAU

Lau è un progetto di Lisa Anderlini, designer dal backround eclettico: una laurea in bioarchitettura, l’amore per l’arte della serigrafia, i comics, il recupero della tradizione tipografica, tutte esperienze legate dalla ricerca su forma, materia, e sintesi. I viaggi, i sogni, uno studio  divertito della geometria sono le fonti di ispirazione di LAU, un luogo metafisico dove l’idea si sublima in tagli essenziali, minimalisti e ragionati, impreziositi da inconsueti interventi di serigrafia. LAU è la necessità di trasformare in forme, materiali e colori un immaginario in continua evoluzione. Attraverso il processo creativo l’idea si carica di significati e diventa  una t-shirt: si stabilisce una connessione essenziale tra aspetto esteriore e stato d’animo di chi la indossa. Forza ed eleganza vengono raccontate attraverso realtà astratte, atmosfere oniriche e senza tempo.  lauclothing.com

INFINITY DRESS

Infinity Dress è l’esplorazione dell’attività di patchworking come mezzo per archiviare e conservare tessuti che Milena Silvano ha portato avanti nel corso degli anni. Il suo percorso formativo, tra l’Italia e Londra, è fatto di importanti collaborazioni con le maison di Romeo Gigli, Costume National e Jessica Ogden. Il suo più grande interesse risiede nell’esplorazione dell’universo moda attraverso le risorse della natura. Milena, che vive e lavora nelle campagne inglesi, coltiva piante coloranti, come la robbia, e si dedica attivamente alla ricerca di tessuti in India. E’ proprio questo intimo rapporto con la ricerca dei materiali, la tintura e la realizzazione di ogni singolo capo che le permette di dare vita ad un processo di progettazione e di produzione unico nel suo genere caratterizzato dalla sensibilità per la produzione etica. I suoi capi, ispirati a culti e iconografie spirituali orientali, promuovono le tradizionali forme di artigianato associate al lavoro femminile. La cura che contraddistingue ogni fase di lavorazione dell’handmade, porta il cliente ad apprezzare la longevità di un capo fatto a mano rispetto ad uno di produzione industriale. Per Infinity Dress, l’accento cade su tinture naturali (foglie di fico, ortica, petali di rosa), processi (steam & dye compost) e su tessili stampati durante un recente viaggio di Milena in India. I pezzi in mostra rappresentano un work in progress: capi finiti e prove di stampa continueranno ad essere trasformati in capi di abbigliamento per la SS13.  http://milenasilvano.com/

       

       

You are not authorized to see this part
Please, insert a valid App IDotherwise your plugin won't work.

No Comments

Leave a Comment