Continua la collaborazione tra A.I. e la fiera White di Milano
Si è da poco conclusa con successo un’altra edizione di White con 120 brand espositori e l’area dedicata all’artigianato curata da A.I.Artisanal Intelligence. Questa edizione di A.I. Showroom ha proposto cinque storie di creatività contemporanea e ha inaugurato il nuovo legame con Bra.boutique, sito e-commerce russo nato con il profilo di un magazine. Bra.boutique racconta l’Italia dall’arte al cinema, dalla musica alla society creativa oltre che i designer esposti in Bra.boutique. Una finestra e un ponte tra l’Italia e la Russia. Tra le proposte presentate Fumne Capsule, una collezione dedicata a una donna dinamica che racconta l’arte, la ricerca e il lavoro di un gruppo di donne detenute della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno coordinate dall’associazione Lacasadipinocchio. Ogni borsa, pochettes, tracolla e zaino, esplorando differenti materiali, racconta una storia in grado di emozionare esprimendo determinazione e sensibilità.
Jenì invece si concentra su una ricerca dettagliata su un prodotto “comune” come borse, cinture, gioielli, scarpe e sneakers esclusivamente hand made e made in Italy. Jenì accosta metallo e pelle che insieme alle stampe animalier esaltano il design e i materiali. Jenì è lusso, “un modo di vivere stravagante e confortevole allo stesso tempo”. L’abilità manuale di Miss Gummo unita alla tradizione familiare danno vita ad accessori capaci di giocare con la testa, intesa non come mente ma come capo. Sono cappelli di feltro che con un tocco di innovazione e originalità diventano dei preziosi accessori che decorano il capo di chi li indossa. Le borse di Silvia Massacesi, il cui design riprende le trame naturali riproposte dall’uomo sono realizzate in sughero, elastico e resistente. Tra le stampe ci sono ali di libellula e sagome di gufo, disegni da teorie dell’ornamento, William Morris e la Wienerwerkstatte. Dopo aver vinto il Premio del Comitato Leonardo per Moda e Sostenibilità e Vogue EcoTalents Silvia Massacesi partecipando al White ha confermato una sintesi tra il romanticismo della ricerca d’immagini e la tecnologia più avanzata.
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