Circo-stanze di Gianluca Esposito
La ceramica si plasma sotto la mani di Gianluca Esposito e dà origine a un grande circo di figure allegoriche, presentate nei giorni scorsi a Palazzo Valentini a Roma. Circostanze quelle di Gianluca che ci consentono di dare uno sguardo al materializzarsi dei comportamenti negativi del nostro tempo: la perplessità del domatore, l’equilibrio precario della ginnasta, il disfacimento della signora in età, l’evoluzioni del trapezista all’interno del suo armadio e la scelta difficile dell’ingorda donna cannone. Sono tutte metafore del potere, della giustizia, dei partiti e di tutte le difficoltà che questo momento ci riserva, mentre la seduzione è affidata al volti enigmatici di dame e damerini settecenteschi, con tanto di parrucca e nei. Il circo del XIX e la ritrattistica settecentesca diventano punto d’ispirazione per l’artista e occasione per dare sfogo alla sua fantasia, espressa in particolari anatomici, accessori e ornamenti, a metà tra sogno e ricerca di costume. Animali, gioielli, orologi giganti, frutti animano così acconciature e abiti dei personaggi in ceramica, contribuendo alla dedicata e triste poesia della sua arte. Le sue figure riportano all’incredibile, ma cosa c’è di più incredibile dell’epoca che stiamo vivendo?
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